Perché le persone usano i social

Perché le persone si collegano ai social? A che scopo?

Può sembrare una domanda sciocca, però l’immagine che inserisco qui sotto (tratta dal report di WeAreSocial/Hootsuite di luglio 2021) aiuta invece a ridare il giusto ruolo alle piattaforme social e a definire meglio obiettivi e comportamenti quando li si usa in azienda.

In estrema sintesi: le persone non si collegano ai social per acquistare, né per vedere pubblicità o per conoscere l’ultima novità lanciata dalla tua azienda, ma per altri motivi più “umani”, più “social”.
Quindi non è strano che i post sponsorizzati non generino milioni di euro ogni volta, né che gli utenti dei social non interagiscano con i post più commerciali/pubblicitari di aziende e brand.

Questo poi non vuol dire che allora Facebook, Instagram, LinkedIn & c. non servano alle aziende o siano una perdita di tempo, ma che vanno usati bene per quello che sono, adattando la comunicazione aziendale ai social, non viceversa. Come azienda, dobbiamo soprattutto cercare la relazione, l’interazione con i nostri utenti e, grazie a quello, riusciremo poi a vendere: non usare i social come bacheche pubblicitarie.

Vabbè, vediamo l’immagine:

Quindi, i 5 motivi principali per cui le persone usano i social sono nell’ordine:

  • Rimanere in contatto con amici e famigliari
  • Passare del tempo
  • Leggere notizie
  • Trovare contenuto divertente
  • Scoprire di cosa si parla in giro

Tutti motivi appunto “social”: non c’è niente di business/advertising/e-commerce/shopping o simili tra le ragioni principali per cui le persone usano i social.

Solo al sesto e al settimo posto troviamo “trovare ispirazione su cosa fare e comprare” e “trovare prodotti da comprare”.

Ancora meno importante è “Vedere contenuto dei marchi/aziende preferiti”, ed è addirittura all’ultimo post di questa classifica “seguire celebrità e influencer”.

Mi sembra un’utile infografica da condividere, per avere un quadro corretto che aiuta a impostare al meglio l’attività e la strategia aziendale sui social.
Quando agiamo come aziende nei social, dobbiamo ricordarci di come usiamo gli stessi social come persone: cosa cerchiamo? cosa ci piace e cosa no? su cosa clicchiamo e cosa invece ignoriamo?
Solo così possiamo creare i messaggi giusti e l’interazione giusta con gli altri utenti e quindi sfruttare al meglio questi ambienti per la nostra attività.

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Aggiornamento digital ottobre 2020

Qualche immagine che mi ha colpito dal recente aggiornamento di WeAreSocial e Hootsuite (a fondo articolo metto il link al report completo):

Fonti principali per cercare online informazioni sui brand:

Fonti principali per cercare informazioni sui brand

Interessante: il primo strumento, il primo posto dove si cercano info sono i motori di ricerca (come era facile attendersi), seguiti subito dopo dai social. Ecco che si conferma l’importanza per qualunque azienda – grande o piccola – di essere presente sui social, quanto meno per farsi trovare, per confermare la propria esistenza, quando qualcuno cerca informazioni in merito, e per fornire informazioni agli utenti.
Solo al quarto posto sono i siti web aziendali, superati anche dai siti di recensioni.

Come si scoprono nuovi marchi e brand online

Come si scoprono nuovi marchi e brand online

Qui è interessante notare come i social non siano invece così importanti per scoprire nuovi brand: la “tradizionale” pubblicità televisiva sembra essere decisamente più efficace, insieme ai motori di ricerca e al passaparola.
Quindi il circuito, mettendo insieme questa slide alla precedente, potrebbe essere: fai pubblicità sui mezzi tradizionali, ma poi fatti trovare pronto sui social per “confermare” la tua esistenza e per costruire la tua immagine e la tua reputation.

Aggiornamento sui numeri globali dei social: i social più utilizzati al mondo

numeri globali dei social: i social più utilizzati al mondo

Vabbè, a parte Facebook che rimane ampiamente il più usato, rispetto agli analoghi dati pubblicati a gennaio 2020 noto una ulteriore lieve ascesa di Instagram (qui è 1,15 miliardi di utenti, a luglio era a 1,089 e una diminuzione per Tiktok 😮 , passato da 800 milioni di utenti a luglio 2020 a 689 milioni. Effetto, direi, del possibile “blocco” in USA (che poi non c’è stato mi pare di capire) e forse dell’introduzione dei reels in Instagram? O forse sta già “stancando”?

Engagement medio delle pagine Facebook

La percentuale di engagement medio dei post delle pagine Facebook rispetto al numero di fan (mi piace) della pagina stessa è 0,18%. Cioè se la mia pagina ha 1000 like, dovrei per ogni post avere mediamente 2 (no, anzi: 1,8) tra like+commenti+condivisioni.
Mumble mumble, come direbbe Zio Paperone. Non è DAVVERO troppo poco?!? 😕
Certo, per stimare questa media avranno considerato sia pagine con 30 like, sia pagine con 30 milioni di like, ma…. boh, mi pare davvero bassa come percentuale.

Profilo medio dell’utente Facebook nel mondo, per età e genere

Il dato viene presentato come “pubblico raggiungibile tramite advertising”, ma funziona come approssimazione della tipologia di utenti che utilizzano Facebook. Le fasce d’età più presenti sono 25-34 e 18-24.
Seppure con variazioni minime, stanno aumentando gli utenti delle fasce più mature (anche solo per il normale passare del tempo).

Profilo medio dell’utente Instagram nel mondo, per età e genere

Anche qui le fasce più presenti sono 18-24 e 25-34. Però, in generale, l’età media è più bassa rispetto a Facebook (come era prevedibile), visto che c’è, percentualmente, una maggiore presenza di teenager (13-17) e una minore, invece, delle fasce di età più avanzate.
Tra l’altro, fino ai 34 anni prevalgono gli utenti di genere maschile, mentre dai 35 quelli di genere femminile: curiosa sta cosa!

Numeri di Pinterest

Questa slide la pubblico perché pur rimanendo Pinterest mediamente poco conosciuto in Italia (e soprattutto pochissimo usato dalle aziende…), sta conoscendo percentuali di crescita enormi. La slide prende sempre in considerazione le “persone raggiungibili con l’adv”, ma come per Facebook e Instagram, questo dato rispecchia ovviamente il totale degli utenti Pinterest.
Tra i primi 10 Paesi per numero totale di utenti, l’Italia è quella che segnala una crescita maggiore. Care aziende, è ora che iniziate a considerare seriamente Pinterest! (e se posso aiutarvi….)

Curiosità: i termini più cercati su Google

Questa slide la estraggo, solo perché è… curiosa. Il termine più ricercato su Google è… Google.
Ehmm…. 😮
Da notare invece, anche se abbastanza ovvio, che compare anche il termine “Coronavirus” che di sicuro fino ad un anno fa nemmeno avevamo mai sentito nominare…

Il report completo dell’aggiornamento a ottobre 2020 è alla pagina https://datareportal.com/reports/digital-2020-october-global-statshot

Come gestire commenti negativi sul web e sui social

Come gestire i commenti negativi sui socialA nessuno, ovviamente, fa piacere ricevere commenti e recensioni negative. Però, purtroppo, succede: quello che si è trovato male con noi, il nostro negozio, il nostro prodotto o servizio, prima o poi c’è.

Solo che se anziché limitarsi a pensarlo e dirlo a noi o ai suoi contatti, lo scrive sul web o sui social, beh.. diventa una faccenda più seria e che va gestita in modo accorto.

Certo, umanamente il commento o la recensione negativa ci feriscono, non c’è niente da fare. E’ così. Ma da un punto di vista professionale/aziendale, dobbiamo capire qual è la strategia migliore, come dobbiamo reagire e rispondere.

A questo proposito, mi piace l’infografica che riporto più sotto, tratta da BeDigitalGiants. Vediamo i 7 punti principali:

  1. Leggi bene il messaggio (commento o recensione), in modo da capire bene qual è il problema, la lamentela
  2. Fai uno screenshot (utile per il futuro, per documentare cos’è successo, per averne copia nel caso venisse poi cancellato)
  3. Non cancellare il commento negativo. Mai. (Unica eccezione: se il linguaggio è volgare, offensivo; ma allora cancella e commenta tu, dicendo che hai cancellato la critica per il linguaggio, non in quanto critica in sè)
  4. Non aspettare troppo tempo a rispondere. Nell’infografica dice “le persone si aspettano una risposta entro 1 ora”. Io non sarei così tragico: certo, rispondi prima che puoi, ma solo dopo aver sbollito la rabbia e avere trovato/elaborato la risposta più corretta da dare. Meglio far aspettare qualche ora in più che dare una risposta affrettata ed incazzosa…
  5. Mantieni un certo stile, rimani positivo. Soprattutto, ricorda che stai sì rispondendo ad un utente specifico e ad una critica specifica, ma sarai letto anche da tutti gli altri utenti del social o del sito web. Quindi stai in realtà parlando a tutti, non solo all’autore del commento incriminato
  6. Rispondi. Scusandoti, offrendo una soluzione (se ha senso), spiegando le cause e le tue ragioni (a seconda dei casi, ovviamente)
  7. Monitora la cosa. Se ci sono altri commenti, se altri utenti sono d’accordo con la critica o invece ti “difendono”.

Come gestire i commenti negativi sui social

Lo so, descritta così, la cosa sembra anche fin troppo facile. Invece, poi quando siamo dentro la situazione vera, di fronte al commento negativo, è molto più facile farsi prendere dalla voglia di mandare immediatamente a quel paese l’autore della critica. Ok. E’ vero.

Però proviamo a pensare agli effetti che avrà sul nostro business, sulla nostra attività e impariamo a gestire meglio questi momenti di “crisi” e di fastidio!

Report Digital 2020

Come ogni anno a fine gennaio, WeAreSocial e Hootsuite hanno pubblicato il loro rapporto ‘Digital2020’ che riporta tantissimi dati sul mondo Internet-digital-social. Al momento è uscito solo il report mondiale, cui segue (di solito) nel giro di qualche giorno/settimana il dettaglio per singola nazione.

Come negli anni scorsi, non sto a fare un’analisi completa delle 247 slide, ovviamente (slides scaricabili da slideshare; sul sito di wearesocial invece la presentazione ufficiale), ma riprendo le principali slide che mi hanno colpito e che più da vicino riguardano la mia attività di consulente/formatore.

Web in generale

Accesso ad Internet per device (pc/mobile)Accesso ad Internet da pc e mobileIl 53% del traffico web avviene da smartphone, il 44% da pc fisso e portatile, il 2,7% da tablet. I tablet sono veramente residuali ormai, mentre non c’è stata la “scomparsa” del traffico da pc, come alcuni sembravano immaginare, anche se è in discesa rispetto al 2018. Più o meno metà del traffico web è da mobile, ma l’altra metà è da fisso: interessante questo per immaginare e costruire al meglio i siti web.

Percentuale traffico web da smartphonePercentuale di utilizzo smartphone nell'accesso a internetA conferma della slide precedente: poco più della metà del traffico web è da smartphone. In risalita rispetto all’anno precedente, quando però era diminuito rispetto al 2017.

Percentuale di uso dei diversi browser
Percentuali di utilizzo dei diversi browserIl browser più utilizzato è Chrome (63%, e in aumento rispetto all’anno prima), seguito da Safari. Beh, non una grande sorpresa: Safari è il browser di riferimento del mondo Apple/IoS e Chrome quello del mondo Android (…e di Windows sui pc fissi).
Non credevo fosse così bassa la percentuale di Firefox in realtà (credo che dipenda dal fatto che è fondamentalmente usato solo su fisso e non su mobile).

Uso ad-blocker
Percentuale uso di ad-blocker per PaeseQui la slide è diversa: non è per marca/brand di ad-blocker ma per Paese. Mediamente nel mondo un utente su due usa un ad-blocker. In Italia la percentuale è un po’ più bassa (40%): secondo me è solo perché non ne parlano vip e guru vari. Inoltre praticamente non esistono ad-blocker per smartphone… (come-lo-vorrei!)

Siti web più visitati al mondo
Siti web più visitati al mondoStrano eh? I primi tre siti più visitati al mondo sono Google, YouTube e Facebook 🙂
Twitter al sesto posto mi pare strano…

Fonti per la scoperta di brand (come vengono trovate le aziende in rete)
Come vengono trovare le aziende in reteCome già avevo notato nell’aggiornamento sempre di WeAreSocial di luglio scorso, motori di ricerca, pubblicità in tv e passaparola sono tuttora i principali canali per far conoscere la propria azienda, il proprio brand.
Gli strumenti più propri del web 2.0 (ads social, commenti e consigli social, ads nelle app) si stanno ritagliando il loro spazio, ma non sono ancora al top della classifica. Quindi un mix tra i vari canali, a oggi, è la scelta più corretta, per arrivare al meglio ai diversi target e sfruttare le diverse possibilità.

 

Facebook

Utenti suddivisi per fasce d’età e genere
Utenti Facebook per fasce d'età e genereCome per i successivi (Instagram, Pinterest e LinkedIn), il dato è definito come pubblico raggiungibile tramite advertising, ma è un’ottima approssimazione della tipologia di utenti che utilizzano il social. Nel caso di Facebook, le fasce d’età di utilizzatori più presenti sono 18-24 e 25-34, con una lieve prevalenza di pubblico maschile.
Vabbè, io sono già nella fascia 45-54 …di cui in realtà mi aspettavo una percentuale più alta, perché siamo stati gli utenti del boom iniziale di Facebook. No?

Dispositivi utilizzate per accedere a Facebook
Dispositivi utilizzati per accedere a FacebookBeh… che 8 utenti su 10 (il 79%) dica di accedere a Facebook SOLO da smartphone è davvero molto. Avrei detto un po’ meno. Però, se così è, diventa davvero fondamentale quando si pubblica o si fa adv, essere sicuri di come il post verrà visualizzato su smartphone!

Numero medio di azioni svolte dagli utenti su Facebook ogni mese
Azioni medie per mese su Facebook - like, post, commenti...In media, ogni mese, ciascuno di noi mette 13 like a post, pubblica 5 commenti e condivide 1 post. Mi convincono poco (per lo meno, per la mia personale esperienza sia lato utente che lato gestore pagine) i 12 click al mese su post sponsorizzati. Mi sembrano taaaaantissimi!

Engagement medio dei post delle pagine aziendali
Engagement medio pagine FacebookMediamente l’engagement generato dai post delle pagine Facebook è del 3,39% (ossia poco più di 3 persone ogni 100 che vedono un post, interagiscono con quel post).
La percentuale sale con i post con video e con foto (ecco perché in aula diciamo sempre che è fondamentale aggiungere sempre foto o video ai post!).

Page reach
Page reach medio su FacebookDi questa slide mi interessa soprattutto il dato centrale (average organic reach): mediamente le pagine raggiungono il 5,17% dei propri fan in modo organico (ossia senza advertising) !
Questa slide va letta insieme alla prossima:

Differenze in reach e engagement tra pagine con più e con meno di 10.000 likeDifferenze in reach e engagement tra pagine con più e con meno di 10.000 likeCome era prevedibile, le pagine con meno di 10.000 fan hanno in proporzione un reach e un engagement migliore (certo che un reach organico del 2% è veramente basso!)

 

Instagram

Profilo utenti
Profilo utenti InstagramUtenti Instagram per fasce d’età e genere. Eeeh… il pubblico Instagram non è più così giovane e teenager… si è spostato sulla fascia 25-34. Utile da sapere, quando si scelgono i social più corretti per il proprio target. (Dove sono i teenager? TikTok?)

Engagement medio
Engagement medio InstagramL’engagement medio su Instagram (account aziendali/business) è del 1,49%. Stavolta mi sembra molto basso: per le aziende che gestisco io, si sta tra il 4 e il 6%, con un numero di follower tra 2.000 e 5.000. Quasi sicuramente sono gli account con più di 10.000 follower che (come in Facebook) abbassano la media globale… A proposito: su Buzzoole, un articolo su scomparsa dei like e engagement.

 

LinkedIn

Dati utenti
Dati utenti LinkedInNon ci sono grandi dati qui… tranne il 660 milioni di utenti raggiungibili via adv (e quindi più o meno utenti LinkedIn) e la proporzione 43/57 tra utenti donne e utenti uomini.

Utenti per fasce d’età e genere
Utenti LinkedIn per genere e fascia di etàMmmm, anche qui sinceramente mi sarei aspettato un dato un po’ diverso, con una percentuale un po’ più alta nella fascia 35-54. Comunque, interessante da sapere.

 

Pinterest

Panoramica su utenti
Panoramica dati utenti PinterestCirca 170 milioni gli utenti di Pinterest, e il 72% è di sesso femminile.

Utenti per fasce d’età e genere
Utenti Pinterest per genere e fasce d'etàOk, netta prevalenza femminile, e pubblico mediamente giovane. Però, interessanti anche quelle percentuali sopra i 50. Un pubblico comunque più maturo di Instagram, nonostante come detto prima anche su Instagram l’utente medio sta “invecchiando”.

Cosa chiederei per il 2020 ai social, se potessi?

Cosa vorrei dai social nel 2020All’inizio di ogni anno, in molti cercano di capire in quale direzione evolveranno i vari social e quali saranno i trend della comunicazione online.

Io invece vorrei fare una cosa diversa: lavorando da anni con i social, ci sono delle cose con cui mi scontro nel lavoro quotidiano o che mi vengono fatte notare quando faccio formazione. Quelle cose che dici “ma dai! Ma perché?! Non potrebbero cambiare, fare in modo che.. ?”

Ecco, se potessi parlare direttamente con i vari signor Facebook, signor Instagram, signor LinkedIn, signor Pinterest, questa è la lista di cose (molto pratiche e operative, no filosofia e massimi sistemi di funzionamento delle piattaforme; no, no: cose che semplificherebbero il lavoro di ogni giorno!) che mi piacerebbe chiedere per il 2020.
Piccoli cambiamenti, ma che farebbero esclamare “oh, finalmente!!!”. 😎

Se ne avvererà qualcuna? 🙂

Dunque, vorrei:

Facebook

  • pagine che si caricano più velocemente
  • post multilingua funzionanti anche con i video !
  • meno comportamenti inspiegabili (un giorno in una pagina trovo il “crea slideshow”, il giorno dopo non appare più, 3 giorni ritorna…)
  • più semplicità nel contattare un supporto tecnico quando serve (senza essere un top spender…)
  • un “cruscotto” unico di gestione della comunicazione aziendale: oggi ci si muove tra gestione in pagina, strumenti di pubblicazione, business manager, creator studio, audience insight… Eccheè?
  • alleggerire e migliorare le app (Facebook e Gestore delle Pagine), che ormai pesano tantissimo e non consentono di fare tutto quello che si può fare da pc

Instagram

  • il tasto condividi sotto le foto di altri utenti!!! (se no che social è? E tanto esistono app esterne tipo Repostapp che lo fanno perfettamente. Quindi, caro Instagram, se lo facessi direttamente tu?)
  • i post multilingua “à la Facebook” (eddai!)
  • che si decidesse su sta storia dei link cliccabili. Perché funzionano solo nelle storie e solo per chi ha almeno 10.000 follower? O funzionano dappertutto o da nessuna parte!
  • che fosse possibile lo zoom delle foto visualizzate nel feed (senza doverle tenere estese con due dita…)

LinkedIn

  • avere post multilingua come in Facebook
  • portare il limite di caratteri dei post delle pagine aziendali a 1300 caratteri come per i post personali (adesso nelle pagine è 700, perché questa differenza?)
  • statistiche migliori nelle pagine aziendali (prendendo ispirazione da Facebook, per dire…)
  • nei profili personali, riportare la dimensione dell’anteprima dei contenuti esterni a dimensioni visibili! (lo erano, adesso sono delle micro-anteprime quasi inutili. Ma perché?!)
  • nei profili personali, gestire meglio le esperienze professionali per i liberi professionisti (che sono tanti!). Il dover mettere un “datore di lavoro”, per forza, fa sì che alcuni scrivano “me stesso”, oppure “libero professionista” o “freelance” o “vari clienti”… non potrebbero semplicemente prevedere il caso “libero professionista” come piattaforma?

Pinterest

  • poter impostare un limite temporale nelle ricerche (tipo “solo foto caricate nell’ultimo mese/anno)
  • poter disporre i risultati delle ricerche in ordine cronologico dal più recente
  • migliorare la visualizzazione di didascalie e commenti quando si zooma sulle immagini. Se no, a che servono le descrizioni se sono praticamente nascoste? E come si crea interazione, se i commenti non si vedono?
  • avere un tab commenti a livello di bacheca (tipo in una colonna a destra) aiuterebbe a creare interazione

 

Lo so, sono piccole cose, ma lavorando soprattutto con PMI, i loro desiderata quotidiani non sono come costruire campagne di advertising da 5000euro con 20 versione diverse di ads da ottimizzare secondo criteri di performance, ma di riuscire a gestire i post e le interazioni quotidiane sui social in modo semplice!

Cos’altro potremmo chiedere?

 

Facebook rimuove i badge grigi

E’ davvero molto tempo che non scrivo qui nel blog, ma ci sono!

Notizia di oggi: Facebook rimuove i badge di verifica grigi dalle pagine:

I badge di verifica sono quei segni di spunta che compaiono nelle pagine verificate in Facebook, a fianco del nome della pagina/azienda. Due esempi da pagine che non gestisco io:

Badge grigio pagina Breton spa

 

Ed in effetti, dalla mia esperienza con aziende e con diversi corsi che sto tenendo in questo periodo, non era assolutamente chiaro al “grande pubblico” cosa fossero e quale fosse la differenza tra questi badge grigi e quelli azzurri invece (tra l’altro… rimuoveranno anche i badge azzurri? :/ Sembra di no, ma… non si sa mai).

L’idea era interessante sicuramente: certificare in qualche modo che una pagina è autentica, è ufficiale: utile sia per l’azienda, sia per la singola persona che accede alla pagina. Ma vari fattori (a mio personale giudizio) ne hanno in realtà limitato o tolto quasi del tutto l’efficacia:

  • non è chiaro ai non addetti ai lavori perché alcune pagine hanno/avevano il badge azzurro, altre il badge grigio “pieno”, altre ancora il badge solo con il contorno grigio e dentro trasparente
  • non è mai stato veramente ben spiegato agli utenti il significato del badge, e l’utilità di averlo o meno in una pagina
  • la verifica al momento è un processo così “troppo semplice” (si chiede la verifica inserendo un numero di telefono, Facebook fa una telefonata automatica in cui comunica un codice numerico da inserire, lo si inserisce e… voilà, pagina verificata) che non garantisce affatto né la qualità, né l’autenticità della pagina.

Cosa succederà adesso? Aspettiamo il 30 ottobre e vedremo. Visto che nella comunicazione di cui ho riportato l’immagine sopra (e che oggi vedo in tutte le pagine aziendali Facebook che gestisco e che sono verificate), Facebook dice che sta pensando ad altri modi per garantire al pubblico l’autenticità di una pagina.

Quindi, per il momento: se stavate pensando di chiedere la verifica della pagina per avere il badge… lasciate stare. Aspettiamo e vediamo quali altri sistemi Facebook creerà al posto dei badge 🙂 .

 

Alcuni dati sui social aggiornati a luglio 2019 (da We Are Social)

E’ appena uscito l’aggiornamento a luglio 2019 del report digital di We Are Social, sempre utile per ricavare dati aggiornati sui social e sul web in generale.

A fondo articolo riporto l’intero report (pubblicato su Slideshare), ma prima ne estraggo alcune slide, che mi hanno colpito (click sulle immagini per ingrandirle).

1. Come vengono scoperti nuovi brandi e nuove aziende

Come si scoprono nuovi brand e nuove aziende: social, web e televisione

Bella questa slide perché mostra come i canali per farsi conoscere dal pubblico siano un mix tra media tradizionali (pubblicità in TV è al secondo posto), media digitali (motori di ricerca al primo posto, advertising sui social al quarto) e mezzi… personali (il buon vecchio passaparola è lì al terzo posto!).
Insomma, i canali tradizionali non sono morti per nulla; internet e i social hanno ampliato il numero e il tipo di canali a disposizione e infine i motori di ricerca hanno ancora il ruolo principale.

2. I termini più cercati su Google

Termini più cercati su Google, luglio 2019

Questa mi colpisce sempre per i primi tre posti: perché si cercano Facebook, Youtube, ma soprattutto Google… su Google? 😀 Seguono come era facile attendersi: il meteo, le notizie, i video…
L’unico termine mai sentito (da me) è Cricbuzz che ho scoperto adesso che è un sito che si occupa di cricket.

3.  Numero di utenti dei principali social

Numero utenti dei principali social - luglio 2019

Al primo posto, come sempre, Facebook, che si avvicina ai 2 miliardi e mezzo di utenti, seguito da Youtube e Instagram. Nessuna sorpresa: Facebook e Google continuano a dominare il web.
Se guardiamo alle app di messaggistica, di nuovo troviamo Whatsapp e Messenger (entrambi mondo Facebook) e WeChat, che è l’unico outsider qui, rispetto al duopolio Google-Facebook.
Nomi “nuovi” in questa classifica, direi TikTok (che obiettivamente oggi imperversa nella fascia più teen, 11-16 ! ) e Discord.

4. Attività svolte mediamente su Facebook in un mese dagli utenti

Azioni svolte mediamente in un mese dagli utenti su Facebook

Questa slide (nuova, mi pare, rispetto alle edizioni precedenti del report di We Are Social) mi lascia qualche dubbio. In particolare sul fatto che mediamente in un mese si clicchi su 11 annunci/post pubblicitari su Facebook(ultimo dato a destra). Davvero? 😮 Mi pare tantissimo, rispetto ai numeri che di solito si ottengono dall’advertising e dai commenti che di solito scambio in aula con i partecipanti ai corsi.
Per il resto invece mi ci trovo di più: tra numero di like messi mensilmente ai post (13), numero di post ricondivisi (1? Forse pensavo un po’ di più…) e commenti pubblicati (5).

5. Page reach medio delle pagine su Facebook

Page reach medio pagine Facebook, luglio 2019

Questa slide e la successiva sono forse quelle con i dati più interessanti (e ricercati…), anche se non è tutto chiaro.
Mediamente i post di una pagina raggiungono il 5,5% 😮 😮 😮 dei fan della pagina stessa (page likes) in modo organico, ossia senza fare advertising; e grazie all’advertising viene raggiunto mediamente il 28% degli stessi fan. Per lo meno io capisco così questa slide. Non mi è chiara invece, onestamente, la differenza tra il secondo e il terzo dato.

6. Engagement medio nelle pagine Facebook

Engagement medio nelle pagine Facebook, luglio 2019

Anche questo un dato interessante e che spesso mi viene chiesto: quale engagement dovrei raggiungere con i post della mia pagina? Dove engagement, ricordiamo, è l’insieme di tutte le azioni svolte dagli utenti a fronte di un post: mi piace (reazioni) + commenti + condivisioni + click su foto, link…
Ecco, da questa ricerca di We Are Social, risulta che il tasso medio di engagement è del 3,6%. Quindi il numero medio di persone che interagiscono con i post delle pagine aziendali Facebook è circa di 3,6 ogni 100 fan.
Naturalmente trattandosi di una media tra pagine molto diverse, è da considerare che pagine con numeri molto elevati di like (decine e centinaia di migliaia, e addirittura milioni) avranno tassi di engagement molto più bassi.
In generale, comunque, la slide ci ricorda che maggiore è l’interazione quando ci sono post con video (6,13% – sono anche i post più spinti da Facebook) e post con foto (4,49%). Si conferma cioè che aggiungere una foto o un video quando si pubblica post è importante ed efficace.

 

Questa infine è la presentazione totale del report, pubblicata su Slideshare:

Social media map 2019

Social media mapAssieme al report Digital di WeAreSocial, la social media map di Overdrive è l’altro appuntamento fisso dei primi mesi dell’anno.

E’ una mappa (qui le versioni del 2018 e del 2017) che raccoglie una lista di ambienti e piattaforme social, suddivisi per tipologia (dalla condivisione foto al blogging, dalle piattaforme di pagamento a quelle di recensioni…) e che presenta link attivi nella versione pdf. E’ scaricabile gratuitamente dal loro sito.

Rispetto all’anno scorso, vedo in più la categoria AR/VR (augmented reality / virtual reality), oltre naturalmente a varie novità ed uscite dalla mappa (Google+ per dire non c’è più ovviamente).

Mi piace utilizzare questa mappa per scoprire cose e piattaforme nuove, che ancora non conosco.

…dovrò suggerire di aggiungere una nuova categoria “presentation tool”: con Prezi, Videoscribe, Doodly 😉

Social Media Map 2019 di Overdrive

Report digital 2019

E’ uscito qualche giorno fa il consueto e attesissimo (almeno da me!) aggiornamento annuale del report digital a cura di We Are Social e Hootsuite.

Come sempre ci sono un sacco di dati, utili per avere un quadro globale del settore digital nel mondo.
Internet, social media, uso di smartphone e tablet, e-commerce e m-commerce: ci sono davvero molti dati e grafici nel report globale (link a fine articolo sia al report globale che al report Italia).

Come ho fatto anche gli anni scorsi, estraggo alcune slide qui di seguito (click su ciascuna immagine per ingrandire):

Utenti principali piattaforme social nel mondo
utenti social nel mondo 2019Facebook (2,2 miliardi di utenti) e Youtube (1,9 miliardi di utenti) come sempre al top dei social più utilizzati nel mondo. Instagram raggiunge il miliardo di utenti attivi al mese!

Siti web più visitati al mondo (secondo Similarweb)
Siti web più visitati al mondo (Similarweb)Anche qui non ci sono grandi sorprese né cambiamenti. Google è sempre al primo posto, Youtube (sempre famiglia Google) al secondo e Facebook al terzo.

Che si parli di siti web o di social, insomma, sempre Google e Facebook sono i due attori di riferimento.

App di messaggistica più usate nel mondo
app messaggistica più usate al mondoNon fosse che Whatsapp e FB messenger sono entrambe di Facebook, qui potremmo vedere un po’ più di varietà… 🙂
Rispetto all’anno scorso, mi pare di vedere più paesi in verde (ossia in cui l’app più usata è Whatsapp) e meno in azzurro (FB messenger)

Due slide su Facebook:

  • le pagine Facebook con il maggior numero di like (fan)
    Pagine Facebook con maggior numero di fanA parte la pagina di Facebook stesso, ai primi post tra le pagine Facebook con il maggior numero di fan troviamo due aziende – Samsung e Coca Cola – e due pagine legate al calcio (Cristiano Ronaldo e Real Madrid). Wow, non seguo nemmeno una di queste 20 pagine! 😀 😀
  • il reach organico medio delle pagine FacebookReach organico medio pagine FacebookTema sempre delicato e iper-ricercato. Da questa slide, il reach medio organico delle pagine aziendali in Facebook (ossia la percentuale di persone raggiunte da un post in modo organico, senza advertising) è del 6% 😮 😮
    E anzi, nelle note dice anche che le pagine con una fan base molto ampia possono avere percentuali di reach organico anche minori (poi uno si chiede perché l’advertising su Facebook sia diventato praticamente indispensabile…)

Utilizzo dell’e-commerce
utilizzo e-commerce per acquistiSecondo questa slide il 75% degli utenti Internet ha acquistato online almeno una volta nell’ultimo mese (anche in Italia la percentuale sarebbe del 75%). Mi sembra un po’ alta come percentuale, però…

Qualche slide specifica sull’Italia:

  • Quadro globale
    Quadro globale internet e social media in ItaliaSu circa 60 milioni di abitanti, gli utenti Internet sarebbero circa 54,8 milioni. E 35 milioni gli utenti attivi sui social.
  • Principali piattaforme social in Italia
    utenti piattaforme social medi in Italia 2019I dati sono espressi in percentuale sugli utenti Internet anziché in valori assoluti.
    Gli utenti Internet in Italia sono stimati in 54,8 milioni (slide precedente): quindi Youtube lo userebbero circa 47,7 milioni di persone in Italia e Facebook 44 milioni circa. In realtà, in altra slide Facebook parla di 31 milioni di utenti raggiungibili via adv… Mah.
  • siti web più visitati in Italia
    siti web più visitati in ItaliaToh guarda 🙂 Google e Facebook ai primi tre posti tra i siti web più visitati in Italia. Repubblica.it, da questa slide, è il primo sito italiano-italiano per numero di visite.
  • le parole più cercate su Google in Italia
    parole più cercate su Google in ItaliaMeteo è la parola più cercata su Google in Italia. E Google la quarta. Google?!? Qualcuno cerca Google su Google?

 

Vale la pena consultare sia la ricerca globale completa (scaricabile da slideshare qui) che il dettaglio sull’Italia (sempre su slideshare).

Sul sito di WeAreSocial c’è inoltre un articolo di presentazione della ricerca ► qui

Infine, per confronto, questo è il mio articolo sul report digital 2018 (cioè il report dell’anno scorso).

 

Dati aggiornati sull’utilizzo dei social network in Italia

dati social italia 2018In attesa del rapporto annuale di We Are Social (sempre molto utile e ricco di dati), qualche giorno fa è uscito l’Osservatorio sulle Comunicazioni a cura di AGCOM – l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, aggiornato a settembre 2018.

Tra i tanti dati del rapporto (su TV, quotidiani, telefonia fissa e mobile), c’è un pezzo anche dedicato ad Internet e all’utilizzo dei social in Italia.

Questa la tabella riassuntiva sull’utilizzo dei social in Italia a settembre 2018:

audience social network in italia, AgCom, settembre 2018Senza grandi sorprese, il social più utilizzato in Italia è sempre Facebook, con 35,7 milioni di persone raggiunte, seguito da Instagram con oltre 22 milioni di utenti.
Al terzo posto LinkedIn, che si conferma essere il social professionale più importante.

Interessante anche il risultato di Pinterest che, pianino pianino, si sta affermando (a proposito, per chi è in zona Treviso: 27 febbraio, presso Ascom, tengo il corso su Pinterest 😎 ) e che ha superato Twitter per numero di utenti.

Rimangono poi Google+ (che chiuderà a breve, come annunciato recentemente da Google stessa), Tumblr (di cui aspetto però di vedere i dati aggiornati dopo dicembre 2018, per vedere se la scelta di rimuovere e vietare tutti contenuti per adulti è stata una scelta vincente o se ne decreterà il crollo…) e Snapchat, un po’ strangolata da Instagram/Whatsapp.

Questa invece è la tabella con i dati numerici (sempre presa dal rapporto AgCom):

audience social network in italia, AgCom, settembre 2018La metto perché aiuta a vedere anche numericamente l’andamento nei diversi mesi (sì, si vedeva anche dalla prima tabella, ma mi pare che i numeri aiutino a capire meglio).
In particolare LinkedIn che in un anno (set 17 – set 18) è cresciuto di 5 milioni di utenti – una crescita di quasi il 50% ! -, negli ultimi mesi sembra essersi fermato. Vedremo se si conferma questa tendenza nei prossimi mesi o se ricomincierà a crescere: spazio ce n’è ancora molto e, dal mio punto di vista, se usato bene LinkedIn è molto efficace.

Il rapporto completo è liberamente scaricabile dal sito AGCOM alla pagina: https://www.agcom.it/visualizza-documento/afa1e285-b7e7-48e4-8900-fded71d34446

Ora aspettiamo il report digital 2019 di WeAreSocial!