Qualche spunto dal SMMDayIT 2016

SMMdayIT 2016Mercoledì scorso, 22 giugno, sono stato al #SMMDayIT 2016, un appuntamento annuale dedicato a tutti i temi legati al social media marketing.

Non sto a fare un report completo: ci sono stati ben 16 interventi nella giornata e in rete si trovano molti commenti alla giornata (fra i tanti lo Storify di @Valery_F90 e quello di @gio_verga).

Riporto invece alcune foto, che ho fatto direttamente io con il cellulare (quindi la qualità non è eccelsa 😉 ), di alcune slide presentate dai relatori durante la giornata:

non si scaricano piu appSi scaricano sempre meno app. Ed in effetti è vero: come diceva Andrea Albanese nella sua presentazione, anche se sullo smartphone abbiamo a volte decine di app, quelle che usiamo veramente e sistematicamente sono pochissime: Whatsapp, Facebook, GMail, un’app “meteo”. Altre magari le usiamo solo una volta ogni tanto, molte rimangono lì…
Utile da ricordare questo, quando in azienda si pensa allo sviluppo dell’ennesima app…

 

Gestione crisi sui socialNulla di nuovo nella slide, forse. Però ottima come sintesi su come gestire una crisi sui social:
– sii veloce
– sii preparato
– sii onesto.
E a proposito di gestione di crisi, ecco un recentissimo esempio legato alla Brexit:

(mi piace anche la risposta della Gazzetta del Mezzogiorno: onesta e trasparente)

 

Da 5w a 3uBella questa. La traduzione delle classiche 5 W del giornalismo (Who, Where, What, When, Why) in 3 U (Understand, Unveil, Unify). Schematica e sicuramente semplificata come visione, ma aiuta a capire come le digitalpr e il modo di raccontare le cose sui social devono per forza cambiare e adattarsi agli ambienti social (slide di Renato Vichi di Unicredit).

 

Consigli uso Twitter, Google plus e InstagramAnche questa di Renato Vichi. Repetita iuvant: vale sempre la pena ricordare alcuni pratici consigli per usare al meglio le grandi piattaforme social di comunicazione e interazione. In questo caso, Twitter, Google+ e Instagram.

 

Buono e cattivo nei social mediaQuesta slide invece l’ho presa dall’intervento di Sergio De Luca di Confcommercio: perché i social media sono “buoni” e perché i social media sono “cattivi”, perché vanno usati e a cosa fare attenzione. Bella sintesi.

 

Customers remember experience, not your brand logoEd infine, questa slide, dall’utilissimo intervento di Giulio Ravizza di Twitter Italia: i clienti si ricorderanno dell’esperienza, di come li hai trattati, non del tuo logo.
Nel suo intervento, Giulio Ravizza ci ha portato un esempio pratico di come lui stesso nei giorni precedenti avesse interagito via Twitter con ATM Milano (per sapere se la linea della metro funzionava normalmente), con KLM (per sapere se il volo fosse regolare) e poi con Deliveroo (per farsi consegnare del cibo), e come tutte queste aziende avessero risposto prontamente e interagito fino a “chiudere” la domanda iniziale. Interessante case history.

Ci sono stati molti altri interventi e spunti interessanti: queste erano solo alcune slide catturate al volo con il cellulare. Se non conoscete il Social Media Marketing Day, date un’occhiata al loro sito. Io aspetto già quello dell’anno prossimo! 🙂

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Le statistiche dei gruppi in LinkedIn

Ieri mattina, entrando in LinkedIn, ho trovato la novità delle statistiche dei gruppi. Accanto alle richieste di iscrizione e alla segnalazione delle nuove discussioni e attività, c’è infatti una nuova icona che porta appunto alle statistiche del gruppo.

Sicuramente interessante questa nuova funzionalità aggiunta da LinkedIn perché permette agli amministratori/creatori dei gruppi di tenere sotto controllo l’andamento e la performance del gruppo, e per tutti gli altri perché consente di capire ad esempio se è un gruppo che effettivamente sta funzionando (si discute? ci sono post nuovi?) e qual è il profilo degli altri partecipanti (in modo da capire se corrisponde a quello che interessa).

Diversi i dati interessanti: l’andamento nel tempo degli iscritti, il numero di discussioni e commenti nell’ultima settimana, alcuni dati di profilo dei membri (ad esempio la funzione svolta, il settore di attività e la sede)

Riporto qui sotto alcune schermate prese da uno dei gruppi che amministro in LinkedIn. Una curiosità: le statistiche non sono visibili solo dagli amministratori, ma da chiunque: che sia membro del gruppo, ma anche solo iscritto a LinkedIn, e perfino NON iscritto a LinkedIn. Curiosa questa cosa: da un lato capisco il valore “social” e la trasparenza, dall’altro mi sarei aspettato che gli amministratori di un gruppo potessero decidere se rendere visibili le statistiche e a chi.

Le statistiche hanno 4 schermate:

Riepilogo

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Dati demografici

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Crescita

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Attività

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Report dei risultati dell’indagine sull’atteggiamento degli utenti verso le pagine aziendali in Facebook

E’ disponibile il report completo con i risultati dell’indagine “Cosa vogliono gli utenti dalle pagine aziendali in Facebook?”, a cui ho lavorato per Fondazione CUOA nei mesi scorsi e di cui avevo già anticipato alcuni dei dati emersi.

Ricordo che alla ricerca, svolta interamente online, hanno risposto 849 persone e rappresenta una delle prime analisi sull’efficacia delle pagine aziendali in Facebook, partendo dal punto del vista dell’utente.

Il report è consultabile qui sotto opppure è scaricabile da Slideshare, dove è pubblicata anche la versione inglese.

Questo invece il post originale in www.cuoaspace.it

Chi ci linka e la scoperta di Blekko…

Stavo cercando nei giorni scorsi informazioni sull’analisi di un aspetto interessante quando si analizza e si gestisce un sito web e nelle strategie di web/social media marketing: chi linka al nostro sito? Chi ci linka?

Certo, possiamo usare google con la nota sintassi: “link: dominio” (es. link: http://www.rai.it).

blekko - slash the webContinuando a cercare, ho però scoperto blekko (http://blekko.com/) che, in tema di SEO e social media marketing, permette alcune interessanti ricerche.
Ad esempio: inserendo il nome del dominio seguito da /domainlinks ci restituisce i link in entrata verso il nostro dominio (ad es. www.repubblica.it /domainlinks).

Ma blekko non fa solo questo, non è utile solo per cercare i link in entrata al nostro sito (ovviamente! 😉 )
Di base è un motore di ricerca che si basa sugli slashtags (così blekko chiama i “termini chiave” dopo lo slash / ) per ottimizzare e mirare meglio le ricerche. E coinvolge gli utenti (a metà tra crowdsourcing e wikipedia) nel taggare i siti e nel definire gli stessi slashtags. Interessante come prospettiva per migliorare le richerche web, anche se rimangono dubbi e perplessità (una per tutte, questa su webpronews.com)

Comunque… rimanendo nel campo SEO e web marketing ho trovato molto utili gli slashtags /urlseo, e /domain (provate). Ma soprattutto segnalo lo slashtag /compare che permette di comparare (appunto) i risultati riferiti a due domini (es., rimanendo ai quotidiani, repubblica.it /compare, inserendo come paragone corriere.it)

Peraltro i risultati delle ricerche sono presentati visivamente in modo chiaro con grafici, tabelle, etc…

Insomma, molto interessante, da provare e segnare tra i siti utili. 🙂

Come fare social media marketing

Image: jscreationzs / FreeDigitalPhotos.netDi post in rete su questo tema (come si fa social media marketing, cosa vuol dire social media marketing, come si crea una strategia di social media marketing, la migliore strategia di socal media marketing, e così via… chi più ne ha più ne metta) se ne trovano a valanga.

Alcuni sono anche molto interessanti, senza dubbio: ma spesso ho l’impressione che si cerchi di impressionare chi legge con paroloni e “inevitabili” (?) termini in inglese, più che aiutarlo veramente a capirci qualcosa. E’ il rischio dell’autoreferenzialità (ok, così anch’io ho usato un gran bel parolone…;-) ) : si parla difficile per far vedere “che se ne sa”.

Posso dare la mia personale scaletta per chi si sta chiedendo se i social media e il social media marketing fanno al suo caso, se e come possono servire per la propria azienda, e soprattutto come riuscire a capirne di più?
Allora, la metto a mo’ di elenco:

1. Inizia a usare i social media come utente: registrati in Facebook, in Twitter, in Youtube (direi che questi tre sono i principali da cui iniziare).
2. Usali: scrivi, interagisci, commenta, rispondi, pubblica… come persona, come utente. Ritrova i tuoi amici, segui utenti con cui ha interesse in comune (dalla pesca  al programma radio preferito, dal politico di riferimento, alla serie TV preferita…), “perdici tempo” insomma (ma in realtà non è affatto tempo perso)
3. Abbi pazienza e datti tempo: questa fase ti serve a capire come funzionano i social media, che linguaggio viene usato e ad imparare cosa l’utente cerca/vuole/desidera, visto che tu stesso stai scoprendo cosa ti piace e cosa no
4. Inizia a pensare: come azienda (o come professionista) cosa potrei pubblicare di interessante? Cosa sono in grado di dire/pubblicare ai miei clienti, attuali e potenziali? In che modo potrei e vorrei interagire con loro?
5. Inizia a usarli come azienda/professionista: crea la pagina aziendale in Facebook, l’account in Twitter, il canale in Youtube (per rimanere ai 3 social media che citavo prima). Non occorre buttarsi su tutto, non occorre avere a disposizione budget stratosferici, non occorre stravolgere di punto in bianco la propria attività di comunicazione e marketing
6. Io sono per la politica dei piccoli passi: magari all’inizio riesci (e ti senti più a tuo agio, più sicuro) a gestire solo la pagina aziendale in Facebook, benissimo! Dopo un po’ di tempo, ti “lanci” magari anche su Twitter, ottimo!, e cominci a realizzare brevi video da diffondere su Youtube…
7. Datti tempo anche per i risultati: non è che siccome oggi apri la pagina su Facebook, domani hai 15 milioni di fan e quindi di utenti e clienti in più, ma proprio no (a meno che tu non sia un marchio famoso in tutto il mondo, ma allora…)
8. Certo che avere a fianco un’agenzia (o un consulente) specializzati sui social media è meglio e ti può aiutare a gestire al meglio questi strumenti: ma, comunque, non rimanerne fuori perché la comunicazione deve rispecchiare te, la tua azienda: sei tu che parli
9. Ricorda che devi dedicare del tempo agli spazi social, una volta creati: per tenere aggiornati gli spazi, per vedere cosa si dice di te, per rispondere a richieste, per interagire con gli utenti…
10. Consolida presenza nei social media e azioni di marketing: collegando reciprocamente gli spazi, elaborando iniziative ad hoc per questi ambienti. Ma tieni anche sempre un occhio aperto sulle novità: il mondo dei social media è sempre in evoluzione e potrebbero nascere altri siti, altri servizi, che al momento non conosci e che invece si “incastrerebbero” perfettamente con il tuo stile di comunicazione, con quello che fai, con quello che vuoi comunicare, con l’idea che hai in mente…

Troppo dissacrante? Troppo banale? Secondo me no: mi capita sempre più di parlare con aziende, con imprenditori “spaventati” dai paroloni, dalla complessità di una social media strategy, e allo stesso tempo delusi dopo essere stati allettati da fantasmagorici guadagni immediati grazie ai social media che poi puntualmente non si sono realizzati…