
Considerazioni molto corrette (il mio slogan preferito tra quelli di Linkedin è “distinguiti in ciò che fai“), ma rimane la domanda: ok, ma allora cosa dovrei scrivere nel mio profilo LinkedIn per renderlo interessante, perché sia giusto?
Ci sono diversi post in merito, ma a volte mi sembrano un po’ troppo teorici, e poco utili se uno non conosce già bene LinkedIn e i suoi strumenti (ma allora non dovrebbe averne bisogno, forse…).
E allora ci provo anch’io: questa, secondo me, è una prima checklist di elementi importanti da curare per avere un buon profilo personale in LinkedIn:
- La foto: anzitutto vietato lasciare la foto vuota. In secondo luogo, la foto deve essere professionale: niente fidanzate, figli, animali, tramonti, foto in discoteca… Foto professionale. E meglio se con un sorriso.
- Il titolo: a destra della foto, sotto il proprio nome, appare il titolo (headline in inglese). Quello è un campo libero: potrei pure scrivere “Presidente degli Stati Uniti”. Ma avrebbe senso? 🙂 Ovviamente no. Sfruttiamo quel campo per darci un titolo che catturi l’attenzione di chi legge e per descriverci in due parole. In questa pagina ci sono molti validi esempi: http://www.brazencareerist.com/blog/2013/09/16/4-headline-hacks-to-create-an-irresistible-linkedin-profile/
- Il riepilogo: importante per due motivi. Anzitutto, assieme a foto e titolo è l’elemento del profilo che si vede subito, senza scorrere la pagina. E in secondo luogo è l’unico campo “libero” del profilo, in cui possiamo scrivere quello che vogliamo (rispetto ai box su esperienze professionali, formazione, etc…).
Cosa scriverci? Io lo vedo a metà tra la risposta ad un “mi parli di lei” ad un colloquio di lavoro (soprattutto per chi è ad inizio carriera) e un pitch breve di autopromozione. Cerchiamo di:- essere originali e non banali (e qui sì evitiamo parole tipo “simpatico” o “mi piace lavorare in team”: vi aspettereste mai che qualcuno scriva di essere antipatico e di odiare di lavorare con altre persone?)
- scrivere in prima persona: IO sono, IO ho fatto, IO vorrei… sto parlando di me stesso, in fondo! E fa più personale e informale
- usare le parole chiave (keywords) che vogliamo associare al nostro profilo (serve tra l’altro per comparire nei risultati di ricerca su LinkedIn), e che riteniamo interessanti e importanti per il nostro settore o per la carriera che vorremmo
- al tempo stesso, non fare un semplice elenco di keyword, ma scrivere frasi di senso compiuto, un discorso, come se lo stessimo pronunciando a voce. Aiuta a far capire chi siamo, a presentarci
- La descrizione delle esperienze lavorative: in molti profili spesso si trova indicato solo datore di lavoro e periodo di impiego. No, è sbagliato.
Scrivere che si è lavorato per un anno in logistica FIAT (per fare un esempio qualsiasi) senza dire cosa si è fatto in pratica, non dice nulla: eri un autista, caricavi i camion o eri responsabile di tutte le spedizioni in entrata e uscita per il mercato europeo? E’ importante descrivere ciò che si è fatto in ciascuna posizione elencata, in ciascuna azienda, illustrando compiti svolti e risultati raggiunti. Anche in questo caso, inoltre, si tratta di testo che viene indicizzato e che quindi può far comparire il nostro profilo tra i risultati di una ricerca su LinkedIn. - Le segnalazioni: sono molto importanti. Fanno sì che siano altri a confermare direttamente nel nostro profilo quello che scriviamo e a “sponsorizzarci”. Possiamo essere noi a chiedere ad altri utenti di venire a mettere una segnalazione nel nostro profilo, oppure possono essere spontanee. Si riferiscono ad un’esperienza professionale specifica, NON alla persona. Quindi la metto quando ho lavorato con quella persona in quella azienda/situazione e voglio esprimere un guidizio positivo. Potrei ricevere segnalazioni negative? Teoricamente sì, in pratica prima che la segnalazione appaia sul mio profilo, la devo approvare. Quindi, al massimo, rifiuto la segnalazione se è negativa (ma nella mia esperienza non ho mai sentito di segnalazioni negative: piuttosto, se non ho un’opinione positiva della persona, non inserisco la segnalazione e basta).
Ecco, già sistemando questi 5 punti, il profilo LinkedIn acquista più spessore ed efficacia. Certo, ci sono molte altre cose (le impostazioni di visibilità ad esempio, le skill), ma intanto sistemiamo questi.
Tempo fa, inoltre, avevo scritto anche un altro post su come usare al meglio LinkedIn, e trovo che rimanga tuttora valido: 5 rapidi consigli per usare meglio LinkedIn. Dateci un occhio !
Infine una piccola nota di colore: tra le buzzword da non usare segnalate da LinkedIn (e riprese in vari blog) c’è “expert”.
Ecco… invece, io da quando ho inserito “esperto” nel mio titolo (Esperto Prezi) ho avuto molte più richieste e contatti. Mah… sarà un caso, o l’eccezione che conferma la regola! 😛