Hashtag e Instagram: qualche consiglio

consigli hashtag instagramPer chi usa Instagram è fondamentale usare bene gli hashtag, perché sono una componente essenziale di ciascun post.

Ecco allora alcuni consigli pratici per usare meglio gli hashtag su Instagram, secondo me: pensati soprattutto per chi non è pratico dello strumento.

1. No post SENZA hashtag

Evitiamo di pubblicare in Instagram un post, e quindi una foto, senza hashtag.
Non è che “tecnicamente” sia sbagliato, però si perde moltissimo in visibilità del post e quindi in interazione con gli altri utenti. Questo, sia che si usi Instagram per divertimento personale, sia (soprattutto) che lo si usi aziendalmente e a fini commerciali.
Analogamente, non ha senso pubblicare post fatti SOLO di hashtag senza altro testo. Diciamo che gli hashtag servono a portare le persone al post, ma poi è il testo del post che “vende”, che “dice qualcosa”, che dovrebbe convincere a fare qualcosa.
Il post giusto è quindi composto sia di testo che di hashtag.

2. Quali hashtag uso?

L’obiettivo degli hashtag è di dare visibilità alle immagini e al testo che le accompagna. Sono le parole chiave che voglio associare al post, perché sia trovato dagli altri utenti su Instagram.
Gli hashtag vanno quindi scelti in funzione del contenuto della foto e del testo.
Chiunque può creare un hashtag, non c’è una lista preapprovata o predefinita di hashtag utilizzabili, quindi di volta in volta dovrò pensare quali utilizzare, in funzione di cosa sto pubblicando.
Instagram ci aiuta: mentre scriviamo un post e iniziamo a digitare il “#” seguito dalle prime lettere di una parola, Instagram ci mostra i principali hashtag che iniziano con le lettere inserite, e di ognuno ci dice in quanti post è presente. In questo modo vediamo subito se esiste un hashtag che abbiamo in mente e quando è già stato utilizzato.
Ci sono molte opinioni su come scegliere gli hashtag da utilizzare (per es. qui e qui due articoli interessanti).
Secondo alcuni, non vale la pena inserire hashtag già presenti in milioni di altri post, perché il mio nuovo post andrebbe perso in mezzo ad una miriade di altri.
Secondo altri, usare hashtag troppo poco diffusi (cioè presenti in pochi o pochissimi altri post) è altrettanto inutile, perché probabilmente saranno anche molto poco cercati dagli altri utenti.
Secondo me, ci deve guidare la coerenza: se vedo che #buonnatale è presente in milioni di altri post ed è COERENTE anche con il mio post (perché nel mio post sto facendo gli auguri di Buon Natale) allora lo utilizzo; viceversa, se Instagram mi suggerisce #love tra i primi hashtag più usati al mondo, ma questo non c’entra nulla con il mio post, allora lo evito, non mi serve.
Allo stesso modo, se il mio post parla di perle giapponesi coltivate (invento, non so se esistono?! 🙂 ) ci aggiungerò anche l’hashtag #perlegiapponesicoltivate, anche se magari questo hashtag è utilizzato solamente in 5 altri post in tutto Instagram, perché è di quello che parla il mio post ed è (anche) con quella parola chiave che voglio che sia trovato.
Insomma: coerenza tra hashtag e contenuto di foto e post, + magari un mix un po’ ragionato tra hashtag molto diffusi e altri meno diffusi, potrebbe essere una prima indicazione.
E ricordiamo che:
lo spazio non è ammesso negli hashtag. Quindi se scrivo #perle giapponesi (con lo spazio tra “perle” e “giapponesi”) l’hashtag risulterà essere solo #perle. Perché l’hashtag sia “perle giapponesi” devo scrivere #perlegiapponesi tutto attaccato
gli hashtag non si traducono automaticamente. Scrivere solo #fragole o invece #fragole #strawberries non è la stessa cosa. Se voglio che il mio post sia trovato sia con #fragole che con #strawberries li devo scrivere entrambi.

3. Quanti hashtag uso?

In Instagam il limite è di 30 hashtag per ciascun post. Devo usarli tutti? No.
Anche qui ci sono opinioni diverse su quanti hashtag sia più opportuno inserire in ciascun post.
L’infografica che riporto più sotto afferma che 11 è il numero ideale di hashtag per ciascun post, e 5 il numero minimo consigliato. Secondo altri si dovrebbe cercare di arrivare a usare tutti e 30 gli hashtag ammessi, in modo da massimizzare la visibilità dei post.
Può sembrare esagerato inserire 30 hashtag per post: però è vero che più hashtag inseriamo nel post più visibilità gli diamo, più “creiamo” strade che portano a quella immagine.
Senza l’ansia di arrivare a 30 comunque! Aggiungere hashtag che non c’entrano nulla solo per fare numero (e ritorniamo al punto precedente “quali hashtag uso”), rovina il post e dà una pessima impressione a chi ci legge.
In sintesi: non abbiamo paura di aggiungere hashtag, ma senza ansia!

4. Dove metto gli hashtag all’interno del post?

Gli hashtag si possono inserire in 4 posizioni (e la scelta tra le 4 è moolto una questione di gusti personali, secondo me non c’è una differenza di efficacia):
all’interno del testo del post (es. oggi sono a #treviso ed è una bella giornata)
subito dopo il testo nel post (es. oggi sono a Treviso ed è una bella giornata #treviso #sole #riposo)
al termine del post, separati da una o più righe “vuote”
(es.
oggi sono a Treviso ed è una bella giornata
.
.
.
#treviso #sole #riposo
)
– NON nel testo del post, ma in un commento/risposta allo stesso (di solito il primo)
Diciamo che i primi due sono approcci più tradizionali e “trasparenti” (perché gli hashtag sono immediatamente visibili), gli altri due nascondono invece gli hashtag pur mantenendone la funzione. Io di solito uso la seconda modalità, hashtag a fine testo del post.

Infine, da qui: https://coschedule.com/blog/social-media-content-creation/ prendo questa infografica:

Scrivere per Instagram
Che in sintesi suggerisce come opzioni ideali per i post Instagram:
testo del post intorno a 241 caratteri (quindi: non scrivere troppo poco!)
numero ottimale di hashtag per ogni post: 11 (e minimo consigliato: 5)
– suggerisce anche di aggiungere 3 emoji (quei disegnini, faccine evoluzione delle emoticon)

 

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Alcune recenti novità interessanti di LinkedIn

Alcune recenti novità interessanti di LinkedInNegli ultimi mesi LinkedIn sta rilasciando diverse novità: nuovi strumenti e funzioni, miglioramenti di funzioni esistenti…

Alcune di queste novità sembrano oggettivamente distanti dall’uso quotidiano, o quanto meno utili solo a chi fa un uso veramente approfondito della piattaforma.
Altre invece sono immediatamente utili per tutti. Queste di seguito, secondo me, sono le novità di LinkedIn da sapere e da iniziare a sfruttare subito:

  • ora è possibile sapere quante volte il nostro nome è apparso nelle ricerche di altri utenti su LinkedIn: molto interessante perché ci dà un primo parametro di “visibilità” del nostro profilo. Il mio nome appare se qualcuno fa una ricerca su LinkedIn? Ecco, adesso abbiamo una prima risposta. La funzione ci dice inoltre dove lavorano le persone che hanno fatto la ricerca e il loro ruolo. Non dice naturalmente il loro nome, ma soprattutto non dice quali fossero i termini di ricerca (che sarebbe invece molto utile).
    Come si trovano questi dati? Dal proprio profilo (sia da desktop che da mobile), sotto il riquadro iniziale c’è il box “la tua dashboard”: clicchiamo sulla voce più a destra, Comparse nei motori di ricerca.
    Quante volte il mio nome è apparso nelle ricerche su LinkedInOppure, più rapidamente da questo link: https://www.linkedin.com/me/search-appearances/
  • sono state migliorate le statistiche su chi ha visualizzato i nostri post: già da un po’ LinkedIn ci dice quante persone hanno visualizzato i nostri post e articoli, ora ha aggiunto qualche dettaglio in più: dove lavorano (azienda), che ruolo hanno, dove si trovano.
    Come sapere chi ha letto i nostri post? Da desktop, in home sulla sinistra abbiamo il “blocchetto” con il nostro nome, nel quale c’è il link “visualizzazioni del tuo post”: Home LinkedIn - link a profilo, visualizzazioni postoppure sia da desktop che da mobile, dalla stessa dashboard di cui sopra nella pagina del profilo, cliccando sulla voce di mezzo “visualizzazioni del post”Visualizzazioni dei post su LinkedInCliccando su quel link ci apre l’elenco dei nostri ultimi post e sotto ciascun post ci appare il numero di visualizzazioni:LinkedIn visualizzazioni dei postSe clicchiamo su quel numero (nell’esempio qui sopra “151 visualizzazioni“) arriviamo al dettaglio:LinkedIn, dettaglio visualizzazioni del mio postMolto interessanti (di solito) anche i contenuti suggeriti sotto per la condivisione
  • ora si possono personalizzare meglio le notifiche e quindi le notizie che leggiamo in homepage: stanchi di leggere di compleanni, anniversari lavorativi e nuovi lavori? Dalla homepage cliccando in alto su “notifiche” si accede alla pagina da dove possiamo decidere quali notifiche ricevere e quali disattivareLinkedIn, gestire le notifiche che si desidera ricevere
  • per chi usa l’advertising, ora è possibile definire il target caricando una lista di indirizzi e-mail: come già si poteva fare su Facebook, adesso anche su LinkedIn i destinatari di una campagna di advertising a pagamento possono essere definiti caricando una lista di indirizzi e-mail in nostro possesso, in modo da essere sicuri di raggiungere solo quei determinati utenti. Mooolto interessante per fare un advertising molto mirato, visto il carattere professionale della piattaforma e i costi superiori rispetto all’advertising Facebook
  • a breve si potranno inserire più foto in unico post anziché una sola. …dico “a breve” perché secondo LinkedIn è già possibile farlo, ma a me al momento – 25 agosto – non dà questa possibilità, quindi credo sia una funzione che stanno rilasciando mano a mano agli utenti!

Visualizzare in ordine cronologico i post su LinkedIn

Visualizzare i post LinkedIn in ordine cronologicoDopo il completo restyling grafico di febbraio 2017, nella homepage di LinkedIn era scomparsa la possibilità di visualizzare i post di contatti e pagine in ordine cronologico (cioè a partire dal più recente) anziché in ordine di rilevanza.

Come in Facebook, infatti, in automatico anche in LinkedIn i post sono presentati secondo un ordine deciso dalla piattaforma. E se invece uno voleva vedere gli ultimi post scritti dagli altri, questo non era più possibile.

Ecco, finalmente hanno riattivato questa possibilità: sotto il box di pubblicazione di un nuovo contenuto e prima della lista dei post, nell’angolo a destra compare ora una tendina “Ordina per“.
Scegliamo “in alto” per lasciare l’ordine di rilevanza deciso da LinkedIn, scegliamo “recenti” per vedere prima gli ultimi post scritti dai nostri contatti e dalle pagine aziendali che seguiamo.

Post LinkedIn in ordine cronologico

Ottimo, era ora.
Peccato che, come in Facebook, se usciamo dalla pagina e ci ritorniamo l’ordinamento ritorna in automatico su “in alto” anche se avevamo prima scelto quello cronologico….

In ogni caso, rispetto a prima (prima del restyling intendo) è già un enorme passo avanti, visto che nel vecchio layout LinkedIn occorreva trovare i famigerati 3 puntini per cambiare l’ordine…

 

Creare post multilingua in Facebook

Pubblicare post multilingua in FacebookDa un paio di mesi Facebook ha aggiunto una nuova modalità di gestione dei post in più lingue all’interno delle pagine aziendali.

Prima, se il pubblico della pagina era internazionale, era possibile gestire la cosa in due modi:

  • scrivendo all’interno di uno stesso post prima il testo in una lingua, e di seguito il testo in un’altra lingua (metodo poco efficace perché il secondo testo rimane nascosto a prima vista, visto che Facebook mostra solo le prime righe di un post lungo)
  • sfruttando la targetizzazione del post e quindi mostrando post diversi alle persone in base alla loro lingua (più efficace per il pubblico, ma scomodo da gestire lato amministrazione, visto che aumenta il numero di post, e con il dubbio di cosa vede chi non rientra in nessuna delle lingue scelte per la targetizzazione)
  • (…oh certo c’era una terza opzione: scrivere in un un’unica lingua e fregarsene delle lingue parlate dal pubblico; al più si poteva cliccare su “visualizza traduzione” e sperare di capirci qualcosa… diciamo, non proprio un ottimo esempio di attenzione al cliente!)

Adesso Facebook ha appunto aggiunto una nuova modalità di creazione di post in più lingue: il post è unico (comodità di gestione), ma lo possiamo creare in più lingue e ciascun utente vedrà la versione del post che corrisponde alla sua lingua (efficacia della comunicazione).
Se un utente non rientra in nessuna delle lingue create, vedrà la versione predefinita del post (ad esempio: se scrivo il post prima di tutto in italiano e poi ne creo la versione in inglese, un utente di lingua francese lo vedrà in italiano; se invece la prima versione del post fosse in inglese e la copia in italiano, allora lo stesso utente francese lo vedrebbe in inglese).
Sembra complicato, ma non lo è: come al solito descrivere il processo è molto più complesso che farlo! 🙂

Due note:

  • Facebook non traduce per noi i post: siamo noi che dobbiamo tradurceli!
  • l’opzione post multilingua non è attiva di default: occorre attivarla

Come attivare l’opzione multilingua
Per attivare questa opzione, occorre entrare in Impostazioni > Generali e cercare la riga “Post in più lingue”:


Come pubblicare post multilingua
Una volta attivata l’opzione “post multilingua”, nel box dove scriviamo normalmente i post vedremo che compare una nuova scritta in grigio “Scrivi il post in un’altra lingua“:

Scrivi il post in un'altra linguaOvviamente, non siamo obbligati a scrivere i post in più lingue! Possiamo continuare a scrivere i post in una lingua sola e non cambierà nulla rispetto a come appaiono ora. Quando però vorremo pubblicare un post in più lingue, sarà comodo avere già questa opzione attiva.
Per creare il post in più lingue, dunque, lo scriviamo come sempre in una prima lingua (la lingua “base”), dopodiché clicchiamo sulla scritta grigia per aprire il menu dove scegliere una seconda lingua:

Come pubblicare il post in più lingue in FacebookScegliamo dall’elenco la lingua che desideriamo e Facebook ci creerà un secondo riquadro sotto il primo, ma all’interno dello stesso post, dove scrivere il post in quest’altra lingua:Come pubblicare il post in più lingue in Facebook 2Come dicevo prima, non è Facebook che ci traduce il post: siamo noi a doverlo scrivere nelle lingue che decidiamo. Possiamo poi ripetere l’operazione (click su “scrivi il post in un’altra lingua” > scelta della lingua > scrittura del post) per altre lingue e alla fine clicchiamo normalmente su “Pubblica” (o su “Programma” se stiamo programmando il post per un momento futuro).

All’utente verrà mostrata solo una versione del post, e precisamente quella che corrisponde alla lingua in cui ha impostato Facebook (se ho Facebook in italiano vedrò il post in italiano; se ho Facebook in inglese vedrò il post in inglese). Questo naturalmente SE esiste il post in quella lingua: altrimenti gli verrà mostrato il post nella lingua “base”, quella in cui abbiamo scritto la prima versione del post (ed infatti Facebook la definisce “Predefinita”).

Ecco fatto. Ora possiamo comunicare in modo più efficace con i nostri utenti di lingue diverse!
Dubbi, domande? Scrivete nei commenti: se posso, aiuto volentieri.

 

LinkedIn: aggiornamenti principali e aggiornamenti recenti

LinkedIn e il mistero dei tre puntini…ovvero il mistero dei tre puntini!

Come in Facebook, quando accediamo a LinkedIn, in automatico ci vengono mostrati i principali aggiornamenti dei nostri contatti e non per forza i più recenti (in Facebook, “notizie principali” e “più recenti”). Ve n’eravate accorti?

E di nuovo come in Facebook, c’è un modo per passare in LinkedIn da una visualizzazione ad un’altra, ma mannaggia a loro, è decisamente più nascosta.

In Facebook, lo sappiamo, per passare dalle notizie principali alle più recenti, nella colonna di sinistra clicchiamo sulla tendina a fianco di “notizie”. In LinkedIn, per passare agli ultimi aggiornamenti dei nostri contatti dobbiamo cercare i famigerati tre puntini. Puntini??? Ebbene sì. Faccio prima a riportare un paio di immagini per spiegare (clicca per ingrandire):

LinkedIn da aggiornamenti principali a ultimi aggiornamenti 1(ecco i puntini, a destra subito sotto il tasto “condividi un aggiornamento”)

LinkedIn da aggiornamenti principali a ultimi aggiornamenti 2

Cliccando sui tre puntini, si apre la tendina da cui possiamo selezionare se visualizzare gli aggiornamenti in ordine di importanza/pertinenza (principali aggiornamenti), oppure in ordine cronologico dal più recente (aggiornamenti recenti).

Utile, no? Fosse stato un po’ più visibile, magari…. 🙂

Un’ultima nota: esattamente come in Facebook, purtroppo l’impostazione di quali aggiornamenti visualizzare non viene mantenuta da una sessione all’altra.
Ossia: se oggi scelgo l’opzione “aggiornamenti recenti”, quando domani rientro in LinkedIn mi troverò di nuovo attivata di default l’impostazione “principali aggiormanenti”.
Ecchecivoletefà….

 

Su Facebook le dimensioni contano!

Su Facebook le dimensioni contanoEbbene sì, su Facebook le dimensioni contano.

Sto parlando della dimensioni delle immagini! Che avevate capito? 😎

Ecco un’infografica molto utile da tenere sotto mano, pubblicata da Techwyse, che riassume le dimensioni ottimali che dovrebbero avere le immagini che pubblichiamo in Facebook per evitare che vengano tagliate o rovinate, e perché appaiano correttamente come volevamo noi.

Dalla cover image alle immagini allegate ai post, dalle pagine eventi agli ads, rispettando le dimensioni indicate nell’infografica le immagini e le miniature appariranno meglio e quindi saranno più efficaci.

L’infografica ricorda, inoltre, che nelle immagini degli annunci pubblicitari (ads) il testo non può superare il 20%, altrimenti l’annuncio non sarà approvato.

…tutto questo per lo meno finché Facebook non cambierà di nuovo i layout e le impostazioni!

(cliccare sull’immagine per ingrandire)
Facebook Cheat Sheet: Image Size and Dimensions UPDATED!

Facebook: si fa così, non così!

consigli pagine facebook - infograficaMi sono imbattutto in rete in un’infografica di Vertical Response, che riassume i do’s and don’ts (quello che si deve fare e quello che non si deve fare) su Facebook: consigli pratici e operativi per usare al meglio Facebook e ottenere i risultati migliori.

Riassumo rapidamente i punti dell’infografica:

  • SIregola 80/20: 80% di post “sociali” e 20% di post promozionali
  • NO – post solo promozionali e commerciali (Facebook non è una bacheca pubblicitaria)
  • SIrispondere entro 1 ora o al massimo entro 24 ore a commenti, richieste e post degli utenti
  • NO – ignorare i commenti e i messaggi delle persone, sia che siano positivi, sia che siano negativi
  • SI – scrivere post brevi (meglio stare sotto gli 80 caratteri)
  • NO – scrivere post troppo lunghi
  • SI – aumentare il numero di fan in modo “organico” (con il lavoro e l’interazione di ogni giorno) e puntando all’engagement
  • NO – comprare pacchetti di fan o puntare solo alla quantità di fan e non alla qualità
  • SI – fare domande nei post e pubblicare contenuti avvincenti, interessanti
  • NO – pubblicare finti commenti
  • SI – pubblicare al massimo 1-2 post al giorno
  • NO – pubblicare troppo spesso: la prima ragione per la quale una persona smette di seguire una pagina su Facebook è perché la pagina pubblica troppo spesso

Interessante, vero? Naturalmente si tratta di mega-consigli generali e, come si dice sempre, ogni situazione va analizzata nel suo specifico e ogni strategia va studiata singolarmente.

Ma in generale, rimangono ottime indicazioni!

How to Compel & Not Repel Customers on Facebook
Courtesy of: VerticalResponse

 
 

Come creare post perfetti per i diversi social

come scrivere post perfetto socialPunto di partenza: non esiste il post perfetto valido per tutti gli ambienti social (purtroppo? 🙄 ). Ogni social ha il suo stile, le sue consuetudini, il suo “glossario”.

Però è possibile individuare alcune linee guida generali, e dare qualche indicazione su come scrivere post efficaci nei principali canali social (LinkedIn, blog, YouTube, Facebook, Twitter, Pinterest, Google+, Instagram, Vine, Tumblr). E’ quello che fa la (enorme ma molto utile) infografica che riporto qui sotto, creata da MyCleverAgency.

Contiene molti suggerimenti interessanti. Ne estraggo, qui di seguito, uno per ciascun social (quello che mi pare più rilevante), lasciandovi il piacere di leggere l’intera infografica (vi assicuro che ne vale la pena):

  • Blog: attenzione al titolo del post e al primo paragrafo
  • Facebook: includere un’immagine, spingere ad un’azione inserendo un link nel post
  • Google+: usare gli hashtag, usare immagini grandi e taggare altri utenti
  • LinkedIn: inserire un link nei post e tenere i post brevi, utili e mirati
  • Twitter: usare i link shortener, non consumare tutti i 140 caratteri, usare bene gli hashtag
  • YouTube: titolo, descrizione e keyword sono i 3 elementi principali per l’ottimizzazione dei video caricati
  • Pinterest: le immagini senza volti umani ottengono più repin, e sono preferibili immagini a colori a quelle in bianco e nero (mah…)
  • Instagram: descrizioni e hashtag sono importanti e vanno aggiunti a ciascuna immagine
  • Tumblr: il template scelto è importante, così come seguire altri utenti e ribloggare i post di altri per creare un vero effetto rete

Infine, in fondo all’infografica, segnalo la tabella che cerca di definire, ancora una volta, giorni e orari migliori per la pubblicazione nei diversi ambienti social.

Post perfetto nei social media - My Clever Agency

Condividere e ottimizzare un link in Facebook

Condividere un link esterno con i nostri contatti sulla nostra pagina Facebook (che sia un profilo o una pagina aziendale) è molto semplice.
Di qualunque link si tratti – ad una pagina di un sito web, ad un video, ad una presentazione in slideshare, ad un post in un blog, etc – è molto semplice pubblicarlo e condividerlo nella nostra pagina: copiamo l’URL e lo incolliamo semplicemente nella finestra di aggiornamento dello stato.

Esempio di collegamento inserito in Facebook

C’è un però.
A volte, come in questo caso qui sopra, il link è perfetto, già come viene creato in automatico da Facebook, altre volte no.
Al di là del testo che possiamo aggiungere come post e al di là della piccola immagine che, di solito, viene affiancata al link, in automatico Facebook prende anche il titolo della pagina che stiamo linkando e alcune righe di testo dalla stessa come descrizione, e li pubblica insieme all’url vero e proprio.
E qui sta il problema.
Nel senso che a volte questi due dati – titolo e descrizione – mancano o non sono affatto significativi e dunque non spiegano di cosa si tratta, non “invogliano” a cliccare sul link.
Ad esempio capita che video da Youtube non abbiano una descrizione e che il titolo non venga preso correttamente. A volte le pagine di siti web non hanno il tag <TITLE> impostato correttamente e le prime righe di testo non dicono granché oppure, di nuovo, non vengono correttamente recuperate in automatico da Facebook. Oppure ancora, si tratta di link a pagine in inglese, che vorremmo pubblicare con una descrizione in italiano in Facebook per aiutare a capire meglio di cosa si tratta…
Un esempio (creato al volo per questo post):

In questo caso, non è che titolo e descrizione siano sbagliati, ma non sono significativi, “non dicono niente”…
Per fortuna, è possibile modificare queste due voci e rendere così più efficaci i link che pubblichiamo. Come?

1. Copiamo e incolliamo normalmente il link che vogliamo condividere. Facebook creerà la finestrella di anteprima del link subito sotto.
2. Se il titolo e la descrizione che Facebook prende in automatico ci soddisfano ok, siamo a posto, altrimenti…
Modifica il link dei collegamenti in Facebook3. Per modificare il titolo, facciamo doppio click sul titolo del link che Facebook aveva preso in automatico, scriviamo quello che desideriamo e poi confermiamo cliccando in un qualunque punto fuori dal riquadro di inserimento (cioè niente INVIO, TAB o altro)
Modificare il testo di un collegamento in facebook4. Per modificare la descrizione, stessa cosa: doppio click sulla descrizione e possiamo editarla.
5. Nota importante: questo funziona anche quando Facebook lascia in bianco uno o entrambi questi campi, e anzi in questo caso è anche più importante andarli a scrivere! Passiamo con il mouse sul punto dove “dovrebbe esserci” il titolo o la descrizione (lo sfondo diventerà giallino), clicchiamo lì e vedrete che possiamo scrivere.

Ecco che, così facendo, il link iniziale diventa più informativo e “accattivante”.
Peraltro, in questo modo, se qualcuno andrà a ri-condividere il nostro post si “porterà dietro” le nostre modifiche.
Esempio di risultato, modificando il post con link che avevo inserito prima (i dati sono inventati, non c’è un convegno in diretta streaming il 20 marzo 😉 ) :

Risultato finale, testo e descrizioni modificati

Meglio no? Ed è evidente che così facendo diamo tutta un’altra efficacia al nostro post: sia che si tratti di un link divertente che vogliamo condividere con gli amici, sia che si tratti di un link che vogliamo promuovere “per lavoro”.

Dare un titolo e una descrizione appropriati è fondamentale, e visto che alla fine è davvero semplice e veloce fare queste modifiche, è decisamente opportuno farlo.

Report dei risultati dell’indagine sull’atteggiamento degli utenti verso le pagine aziendali in Facebook

E’ disponibile il report completo con i risultati dell’indagine “Cosa vogliono gli utenti dalle pagine aziendali in Facebook?”, a cui ho lavorato per Fondazione CUOA nei mesi scorsi e di cui avevo già anticipato alcuni dei dati emersi.

Ricordo che alla ricerca, svolta interamente online, hanno risposto 849 persone e rappresenta una delle prime analisi sull’efficacia delle pagine aziendali in Facebook, partendo dal punto del vista dell’utente.

Il report è consultabile qui sotto opppure è scaricabile da Slideshare, dove è pubblicata anche la versione inglese.

Questo invece il post originale in www.cuoaspace.it