Come ogni anno a fine gennaio, WeAreSocial e Hootsuite hanno pubblicato il loro rapporto ‘Digital2020’ che riporta tantissimi dati sul mondo Internet-digital-social. Al momento è uscito solo il report mondiale, cui segue (di solito) nel giro di qualche giorno/settimana il dettaglio per singola nazione.
Come negli anni scorsi, non sto a fare un’analisi completa delle 247 slide, ovviamente (slides scaricabili da slideshare; sul sito di wearesocial invece la presentazione ufficiale), ma riprendo le principali slide che mi hanno colpito e che più da vicino riguardano la mia attività di consulente/formatore.
► Web in generale
Accesso ad Internet per device (pc/mobile)
Il 53% del traffico web avviene da smartphone, il 44% da pc fisso e portatile, il 2,7% da tablet. I tablet sono veramente residuali ormai, mentre non c’è stata la “scomparsa” del traffico da pc, come alcuni sembravano immaginare, anche se è in discesa rispetto al 2018. Più o meno metà del traffico web è da mobile, ma l’altra metà è da fisso: interessante questo per immaginare e costruire al meglio i siti web.
Percentuale traffico web da smartphone
A conferma della slide precedente: poco più della metà del traffico web è da smartphone. In risalita rispetto all’anno precedente, quando però era diminuito rispetto al 2017.
Percentuale di uso dei diversi browser
Il browser più utilizzato è Chrome (63%, e in aumento rispetto all’anno prima), seguito da Safari. Beh, non una grande sorpresa: Safari è il browser di riferimento del mondo Apple/IoS e Chrome quello del mondo Android (…e di Windows sui pc fissi).
Non credevo fosse così bassa la percentuale di Firefox in realtà (credo che dipenda dal fatto che è fondamentalmente usato solo su fisso e non su mobile).
Uso ad-blocker
Qui la slide è diversa: non è per marca/brand di ad-blocker ma per Paese. Mediamente nel mondo un utente su due usa un ad-blocker. In Italia la percentuale è un po’ più bassa (40%): secondo me è solo perché non ne parlano vip e guru vari. Inoltre praticamente non esistono ad-blocker per smartphone… (come-lo-vorrei!)
Siti web più visitati al mondo
Strano eh? I primi tre siti più visitati al mondo sono Google, YouTube e Facebook 🙂
Twitter al sesto posto mi pare strano…
Fonti per la scoperta di brand (come vengono trovate le aziende in rete)
Come già avevo notato nell’aggiornamento sempre di WeAreSocial di luglio scorso, motori di ricerca, pubblicità in tv e passaparola sono tuttora i principali canali per far conoscere la propria azienda, il proprio brand.
Gli strumenti più propri del web 2.0 (ads social, commenti e consigli social, ads nelle app) si stanno ritagliando il loro spazio, ma non sono ancora al top della classifica. Quindi un mix tra i vari canali, a oggi, è la scelta più corretta, per arrivare al meglio ai diversi target e sfruttare le diverse possibilità.
► Facebook
Utenti suddivisi per fasce d’età e genere
Come per i successivi (Instagram, Pinterest e LinkedIn), il dato è definito come pubblico raggiungibile tramite advertising, ma è un’ottima approssimazione della tipologia di utenti che utilizzano il social. Nel caso di Facebook, le fasce d’età di utilizzatori più presenti sono 18-24 e 25-34, con una lieve prevalenza di pubblico maschile.
Vabbè, io sono già nella fascia 45-54 …di cui in realtà mi aspettavo una percentuale più alta, perché siamo stati gli utenti del boom iniziale di Facebook. No?
Dispositivi utilizzate per accedere a Facebook
Beh… che 8 utenti su 10 (il 79%) dica di accedere a Facebook SOLO da smartphone è davvero molto. Avrei detto un po’ meno. Però, se così è, diventa davvero fondamentale quando si pubblica o si fa adv, essere sicuri di come il post verrà visualizzato su smartphone!
Numero medio di azioni svolte dagli utenti su Facebook ogni mese
In media, ogni mese, ciascuno di noi mette 13 like a post, pubblica 5 commenti e condivide 1 post. Mi convincono poco (per lo meno, per la mia personale esperienza sia lato utente che lato gestore pagine) i 12 click al mese su post sponsorizzati. Mi sembrano taaaaantissimi!
Engagement medio dei post delle pagine aziendali
Mediamente l’engagement generato dai post delle pagine Facebook è del 3,39% (ossia poco più di 3 persone ogni 100 che vedono un post, interagiscono con quel post).
La percentuale sale con i post con video e con foto (ecco perché in aula diciamo sempre che è fondamentale aggiungere sempre foto o video ai post!).
Page reach
Di questa slide mi interessa soprattutto il dato centrale (average organic reach): mediamente le pagine raggiungono il 5,17% dei propri fan in modo organico (ossia senza advertising) !
Questa slide va letta insieme alla prossima:
Differenze in reach e engagement tra pagine con più e con meno di 10.000 like
Come era prevedibile, le pagine con meno di 10.000 fan hanno in proporzione un reach e un engagement migliore (certo che un reach organico del 2% è veramente basso!)
► Instagram
Profilo utenti
Utenti Instagram per fasce d’età e genere. Eeeh… il pubblico Instagram non è più così giovane e teenager… si è spostato sulla fascia 25-34. Utile da sapere, quando si scelgono i social più corretti per il proprio target. (Dove sono i teenager? TikTok?)
Engagement medio
L’engagement medio su Instagram (account aziendali/business) è del 1,49%. Stavolta mi sembra molto basso: per le aziende che gestisco io, si sta tra il 4 e il 6%, con un numero di follower tra 2.000 e 5.000. Quasi sicuramente sono gli account con più di 10.000 follower che (come in Facebook) abbassano la media globale… A proposito: su Buzzoole, un articolo su scomparsa dei like e engagement.
► LinkedIn
Dati utenti
Non ci sono grandi dati qui… tranne il 660 milioni di utenti raggiungibili via adv (e quindi più o meno utenti LinkedIn) e la proporzione 43/57 tra utenti donne e utenti uomini.
Utenti per fasce d’età e genere
Mmmm, anche qui sinceramente mi sarei aspettato un dato un po’ diverso, con una percentuale un po’ più alta nella fascia 35-54. Comunque, interessante da sapere.
► Pinterest
Panoramica su utenti
Circa 170 milioni gli utenti di Pinterest, e il 72% è di sesso femminile.
Utenti per fasce d’età e genere
Ok, netta prevalenza femminile, e pubblico mediamente giovane. Però, interessanti anche quelle percentuali sopra i 50. Un pubblico comunque più maturo di Instagram, nonostante come detto prima anche su Instagram l’utente medio sta “invecchiando”.
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