Come creare post perfetti per i diversi social

come scrivere post perfetto socialPunto di partenza: non esiste il post perfetto valido per tutti gli ambienti social (purtroppo? 🙄 ). Ogni social ha il suo stile, le sue consuetudini, il suo “glossario”.

Però è possibile individuare alcune linee guida generali, e dare qualche indicazione su come scrivere post efficaci nei principali canali social (LinkedIn, blog, YouTube, Facebook, Twitter, Pinterest, Google+, Instagram, Vine, Tumblr). E’ quello che fa la (enorme ma molto utile) infografica che riporto qui sotto, creata da MyCleverAgency.

Contiene molti suggerimenti interessanti. Ne estraggo, qui di seguito, uno per ciascun social (quello che mi pare più rilevante), lasciandovi il piacere di leggere l’intera infografica (vi assicuro che ne vale la pena):

  • Blog: attenzione al titolo del post e al primo paragrafo
  • Facebook: includere un’immagine, spingere ad un’azione inserendo un link nel post
  • Google+: usare gli hashtag, usare immagini grandi e taggare altri utenti
  • LinkedIn: inserire un link nei post e tenere i post brevi, utili e mirati
  • Twitter: usare i link shortener, non consumare tutti i 140 caratteri, usare bene gli hashtag
  • YouTube: titolo, descrizione e keyword sono i 3 elementi principali per l’ottimizzazione dei video caricati
  • Pinterest: le immagini senza volti umani ottengono più repin, e sono preferibili immagini a colori a quelle in bianco e nero (mah…)
  • Instagram: descrizioni e hashtag sono importanti e vanno aggiunti a ciascuna immagine
  • Tumblr: il template scelto è importante, così come seguire altri utenti e ribloggare i post di altri per creare un vero effetto rete

Infine, in fondo all’infografica, segnalo la tabella che cerca di definire, ancora una volta, giorni e orari migliori per la pubblicazione nei diversi ambienti social.

Post perfetto nei social media - My Clever Agency

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Live tweeting: cos’è, come si fa – parte 1

Live tweetingCosa vuol dire fare “live tweeting” (o “live twitting”)?
Con “live tweeting” si intende il twittare in diretta qualcosa: tipicamente si tratta di un evento tipo convegno, ma non è detto: si può definire “live tweeting” anche tutto il flusso dei messaggi su Twitter ad esempio durante una trasmissione televisiva.
Ma quello che mi interessa qui è l’azione di diffondere in tempo reale via twitter un evento cui si sta assistendo “in presenza”.

Perché dovrei fare live tweeting?
Vediamolo da due punti di vista.
Se siamo l’azienda, l’istituzione, o comunque chi ha organizzato l’evento, fare (o “spingere i presenti a fare”) il live tweeting significa ampliare la portata dell’evento stesso (si raggiungono persone che per varie ragioni non sono fisicamente presenti in aula) e aumentarne decisamente la visibilità in rete, grazie a tutto quello che girerà su Twitter.
Quindi, da questo punto di vista, il live tweeting è un ottimo strumento di promozione e va ad “integrare” le altre attività di comunicazione. Diventa anche un modo di arricchire il contenuto del convegno, grazie – ad esempio – alle domande che possono giungere in sala via Twitter.
Se sono uno dei partecipanti al convegno, twittare in diretta un convegno è un modo di ottenere visibilità (self promotion), dimostrando non solo che partecipo a convegni interessanti (!), ma che sono in grado di estrarne i contenuti interessanti per gli altri, di essere utile agli altri che non sono presenti, e che posso essere una fonte interessante di notizie e contenuti su determinati temi.
E’ quindi un modo anche per costruirsi una rete (molto facilmente se stiamo twittando in diretta una conferenza cui stiamo partecipando, avremo almeno un certo numero di persone che inizia a seguirci su Twitter: inizialmente sarà solo per seguire cosa stiamo twittando, ma se siamo bravi, è probabile – o possibile? – che continuino a seguirci anche dopo).
Quindi, che sia da organizzatori di un evento, o che sia da partecipanti allo stesso, il live tweeting è utile.

Come si fa live tweeting?
L’obiettivo è quello di permettere a chi non è presente in sala di seguire comunque il convegno o l’evento cui stiamo assistendo.
Quindi essenzialmente vale la pena twittare:
estratti / frasi interessanti dei relatori o delle presentazioni da questi utilizzate (esempio di tweet supponendo che il relatore sia tale Rossi: “Il social media marketing è ormai imprenscindibile @Rossi“)
domande e risposte dal dibattito in sala (esempio di tweet: “dal pubblico: cosa significa social media marketing?“)
informazioni di contorno se pertinenti (esempio di tweet: “aula pienissima, peccato che lo schermo non si veda bene“)
– i nostri personali commenti se opportuni e utili (esempio di tweet: “L’intervento di @Rossi mi è parso davvero molto utile. Ma da dove partire?“)

Ricordiamoci inoltre che quello che twittiamo deve essere utile a chi ci legge: quindi evitiamo tweet fuori luogo (esempio “convegno interessante ma vorrei essere al mare oggi…“), banali o inutili per chi non è presente (esempio “Wow, bravo @Rossi!” oppure “Belle slides!“).
Ribadisco: dobbiamo essere utili e interessanti per chi sta seguendo il live tweeting, tenendo anche conto che potremmo non essere gli unici in quel momento a twittare in diretta l’evento dove ci troviamo. Quindi attenzione anche a non lanciare tweet falsi o errati (esempio “@Rossi: l’occupazione è in ripresa” mentre in realtà ha magari appena detto il contrario) perché saremmo rapidamente smentiti e scoperti. Insomma: evitiamo il rumore inutile 🙂

Molto importante, inoltre, è inserirsi correttamente nel flusso di tweet globale, e questo significa soprattutto usare correttamente gli hashtag e le citazioni.

…ma di hashtag, citazioni, e degli strumenti utili per fare live tweeting, ne parlo nel prossimo post, Live tweeting parte 2.