
Sì, è vero: lo abbiamo già sentito e letto in rete… Ora è uscito il consueto ottimo rapporto di We Are Social, riferito al 3° quadrimestre 2014, che fornisce qualche dato interessante in merito.
Dice infatti il rapporto che Facebook è l’unico social che nel 2014 ha visto una diminuzione degli utenti attivi nella fascia 16-24 anni ed inoltre che gli utenti più giovani sono quelli che (rispetto alle altre fasce d’età incluse nella ricerca) hanno risposto più spesso di “essere annoiati da Facebook” o di “non ritenerlo più interessante come prima“.
E, in più, questo non significa che gli adolescenti non usino più i social: dichiarano infatti di preferire Instagram e Twitter (due dei social che in effetti negli ultimi mesi hanno visto le maggiori percentuali di crescita) a Facebook.
Per Facebook, questo può essere un bel problema.
E’ anche vero, come dice sempre il rapporto, che Facebook rimane, comunque e di gran larga, il social più utilizzato in assoluto (l’83% degli utenti adulti su Internet ha un account Facebook), quello che è praticamente sinonimo di social (oltre ad essere il secondo sito al mondo per visite, dopo Google) con il 54% degli utenti che si logga più di una volta al giorno: quindi niente panico e niente allarmismi da “Facebook sta morendo” (tipo quello che si leggeva qui qualche mese fa); però può essere il segnale di una cambiamento di approccio.
…D’altro canto gli adolescenti di oggi sono gli adulti di domani: come useranno i social quando saranno adulti? Cosa cambierà?
Sempre dallo stesso rapporto, emerge un altro interessante punto critico di attenzione per Facebook: gli utenti sono diventati più passivi. Calano le pubblicazioni e condivisioni di foto (-24%), la frequenza di aggiornamento dello status (-17%) e l’utilizzo della messaggistica interna (-20%).
Questa qui sotto la presentazione su slideshare del rapporto WeAreSocial e all’indirizzo http://wearesocial.net/blog/2014/11/facebooks-teen-problem/ l’articolo di commento dei dati citati e di altri emersi nel rapporto.