Appunti di strategia e social media

La settimana scorsa ho partecipato come relatore ad un seminario della Fondazione CUOA dal titolo “Imprese e imprenditori ai tempi di Facebook”, presentando quello che insieme alla collega Claudia Zarabara abbiamo fatto come Fondazione CUOA nei social media.
Queste qui sotto sono le slide che ho utilizzato per la presentazione (e scaricabili dal canale di Fondazione CUOA in slideshare):

 

Vorrei riprendere qui alcuni dei commenti, che ho presentato a voce, ai punti citati nella slide 4 “appunti di strategia”:

coinvolgere tutta la struttura / azienda : per chi gestisce gli spazi social coinvolgere tutta l’azienda o la struttura all’interno della quale si lavora è fondamentale, ad esempio per avere le notizie e i contenuti da condividere e pubblicare negli spazi social. Coinvolgere non vuol dire ovviamente imporre ai colleghi l’utilizzo di questi canali, quanto piuttosto far capire l’importanza della comunicazione e della presenza nei social media, i vantaggi che l’intera azienda ne può ricavare, condividendo quindi la strategia che si intende seguire e spiegando come ci si intende muovere.

decidere lo stile da tenere nei diversi ambienti : nei social network si utilizza tipicamente uno stile informale. Tuttavia, il linguaggio utilizzato deve comunque rispecchiare il tipo di azienda/istituzione che ci sta dietro, deve essere coerente con il resto della comunicazione e con l’immagine dell’azienda, altrimenti si rischia di non essere credibili o (peggio?) di rovinare l’immagine dell’azienda. Inoltre, va ovviamente tenuto conto delle caratteristiche proprio dello spazio in cui si trova: un esempio per tutti il limite di 140 caratteri in Twitter che fa sì che il messaggio che si vuole comunicare vada opportumente strutturato.

non si finisce mai di imparare : anche dopo mesi o anni che si usano determinati ambiti social, occorre sempre informarsi, “studiare” e cercare di migliorarsi, e occorre avere sempre l’attenzione verso le novità, sia che si tratti di nuovi ambienti (vedi la nascita di Google+ solo l’anno scorso, o la crescente notorietà di Pinterest in questo momento), sia che si tratti dell’evoluzione degli ambienti che già utilizziamo (ad esempio le varie novità che ha apportato Facebook nel tempo). Anzi, soprattutto l’evoluzione degli strumenti e il costante ampliarsi della platea di utenti che ne fa uso sono due aspetti cui prestare attenzione.

bisogna saper aspettare : quando si inizia a lavorare con i social media e a usarli come strumenti di comunicazione, interazione e marketing, occorre avere presente che serve tempo per raggiungere i risultati desiderati. E’ sbagliato, e peraltro frustrante, credere che da un giorno all’altro solo perché (ad esempio) si è aperta una pagina Facebook si avranno immediatamente risultati strabilianti. Serve tempo per avere una pagina “ricca”, e quindi utile e interessante per l’utente, e perché si diffonda il passaparola, elemento questo fondamentale e alla base dei social media. Ci può volere del tempo perché nasca una vera interazione ad esempio nella pagina Facebook o attraverso Twitter. Ma è normale.

porsi obiettivi raggiungibili : legato al punto precedente, gli obiettivi che ci si pone, dall’utilizzo dei social media, devono essere sensati e credibili. Non ha senso aspettarsi 100.000 fan nella pagina Facebook se si è un’azienda con un bacino locale, e magari pretendere di arrivare a questo numero da zero nel giro di pochi giorni, o stupirsi perché fin da subito i visitatori della nostra pagina in Facebook non iniziano a postare commenti e richieste.

investire o non investire nell’advertising : l’advertising nei social media funziona e ha un costo molto ridotto. Quindi in generale, io direi sì, vale la pena investire nell’advertising. L’importante, però, è che se si fa una campagna di advertising in Facebook (ad esempio) per promuovere la propria pagina, è necessario che questa pagina sia “pronta”, abbia dei contenuti, e sia quindi utile e attraente per chi ci arriva. Altrimenti rischiamo di portare il visitatore verso una pagina vuota.

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