Sabato scorso (11 giugno 2011) sul Corriere della Sera c’era un interessante articolo di Elvira Serra sul tema degli outlet online, o meglio dei siti di acquisto di gruppo (come Groupon, ma anche Groupalia, Vente privée, BuyVip, Poinx e simili).
In effetti, oggi, anche tra gli utenti “avanzati” di Internet, sono una moda piuttosto consolidata: attraverso questi sistemi e il “potere” dell’acquisto collettivo (e riecco che torniamo a parlare di reti, community, relazioni…) si riescono davvero a comprare prodotti e servizi a prezzi vantaggiosi rispetto al valore normale.
Però… nell’articolo che citavo prima ho trovato alcuni spunti interessanti di riflessione.
Riporto il pezzo:
[…]Far sentire «furbi» gli utenti è uno degli elementi sui quali fa leva l’intero sistema.
[…]«Sono tre i meccanismi che si innescano, il primo è il colpaccio, l’affarone. Poi la vendetta: la sensazione riparatrice di fregare almeno per una volta il venditore. Infine l’effetto sorpresa, la curiosità di trovare ogni giorno un’occasione nuova e diversa: e non è un fattore poco importante se si pensa che nel 55 per cento dei casi si compra ciò che non si aveva programmato».
Pazienza se ci riempiamo di cose inutili. Vince la suggestione di potersi permettereil giro in mongolfiera 0 la simulazione di volo su un Boeing 737. «Piccole follie. Soprattutto innocue, che non incideranno nel bilancio familiare.
Il prezzo basso produce una percezione di convenienza relativa che abbassa l’autodifesa al consumo.[…]
In effetti non avevo mai riflettutto sul funzionamento di questo tipo di siti e sulle ragioni del loro successo, ma quella riportata mi pare un’analisi chiara ed interessante del fenomeno.
Riassumendo: tre fattori “psicologici” alla base del successo: l’affarone e il sentirsi furbi, il desiderio di “fregare” (?) l’altro, l’effetto sorpresa e novità. E poi quella frase finale: il prezzo basso […] abbassa l’autodifesa al consumo… Accidenti.
…Ma in fondo, pensandoci, non è la stessa cosa delle offerte “sottocosto” di ipermercati e megastore? 😕
Personalmente sono fidelizzata a saldi privati e groupon… e mi sono resa conto che attendo solo le offerte sulle cose che mi interessano. Quando c’è l’asta o la svendita su un particolare brand che in negozio costerebbe molto di più ne aprofitto per comprare qualcosa…altrimenti ignoro simpaticamente le proposte.
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Ed è sicuramente l’uso “intelligente” di questi strumenti.
Eppure guarda… parlando di questi risultati con altre persone, mi hanno confermato che invece questo tipo di siti riescono a “far sorgere” nuovi bisogni. Tipo “massaggi a 19 euro? Non avrei mai pensato a dei massaggi, ma… a 19 euro perché no?”
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Per chi avesse intenzione di condividere le proprie esperienze di acquisto su Groupon e altri siti di gruppi di acquisto, vi segnalo Piazza Coupon, una community italiana dove tutti possono discutere liberamente le offerte giornaliere.
http://www.piazzacoupon.com
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Vorrei segnalare un altro sito simile a Groupon, ma che non vedo segnalato nell’articolo, opera per lo più in zona Romagna e offre sconti e Coupon su diversi servizi e prodotti.
Ho già acquistato diverse volte con loro e per esperienza personale devo dire che mi sono sempre trovata molto bene.
Il sito è:
http://www.chebazza.it
Ciao
Rosa
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Ciao,
grazie dell’indicazione. In realtà comunque lo scopo dell’articolo era di descrivere il funzionamento che sta dietro al successo di questi siti, non per forza di elencarli tutti (ce ne sono altri ancora, come Jump In ad esempio) 🙂
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Segnalo un altro sito simile: http://www.couponlandia.it/ dove non vi viene chiesta l’iscrizione, e non è richiesta la commissione agli esercenti.
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Ciao Fabrizio,
come vedi ho pubblicato il tuo commento ma l’ho modificato per togliere la parte più promozionale. L’obiettivo del mio post non era di promuovere questi siti, come replicavo anche a Rosa, ma di parlare del loro funzionamento.
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